Vi presentiamo oggi il primo di una serie di articoli dedicati all’organizzazione degli spazi delle nostre case in funzione dell’arrivo del primo figlio e dell’ampliarsi della famiglia nel corso degli anni. A scrivere per noi questo primo articolo un architetto-mamma: Lucia Terenziani.
L’arrivo di un bimbo comporta tanti cambiamenti in una casa. A partire dalla cameretta. Cosa è veramente necessario per accogliere un neonato?
Lo spazio del bambino deve essere costruito partendo dai suoi bisogni, in modo proporzionale alle tappe della sua crescita. Vivere in una stanza perfetta, “da rivista”, piena di giochi fin dai primi giorni, non risponde alle reali esigenze di un bambino, quanto piuttosto alle nostre “logiche stilistiche”.
Importante è, già dalle prime fasi della gravidanza, evitare di farsi sopraffare dall’irrefrenabile frenesia del così detto “istinto del nido”: è giusto cominciare a organizzare e pensare agli spazi per il nuovo abitante, mentre è prematuro e immotivato, per le sue esigenze concrete, ipotizzare di costruire la cameretta ideale prima che il bebè nasca.
La casa di una famiglia – e con essa la cameretta – è in perenne costruzione. L’arrivo di un nuovo componente è un modo per rimescolare le carte, rimettere lo spazio in discussione. Siamo solo all’inizio.
Quali sono, dunque, le priorità per un neonato?
Ciò che il neonato apprezza al suo arrivo a casa è la ritualità dei gesti quotidiani, le cure di chi lo ha portato in grembo e il contatto di coloro che ha conosciuto sentendone ripetutamente il tono di voce. Per questo, l’arrivo a casa, è l’inizio di un processo di adattamento allo spazio che va di pari passo al riconoscimento di una nuova fase nella sua vita: impara a respirare, vedere, toccare, sentire come ad abitare.
Nei primi tempi, quindi, è opportuno pensare ai veri bisogni del nuovo arrivato: contatto, protezione, accudimento, sicurezza, comunicazione.
Il neonato, accolto nella nuova dimensione spaziale, vive un velocissimo processo di cambiamento, che impone, a chi deve progettare il suo spazio, uno sforzo di osservazione e ascolto pressoché quotidiano. Il processo di ambientamento, dai primi giorni di vita, deve essere il più graduale possibile e studiato a sua misura, nelle varie fasi della crescita. Per aiutare i neo genitori in questo lavoro quotidiano, ecco alcuni consigli per organizzare lo spazio domestico, partendo proprio dalle esigenze del neonato.
BISOGNO DI CONTATTO:
- Attrezzatevi di fasce, zaini, marsupi. Tenere il piccolo accanto a sé non è molto comodo e pratico, ma grazie a questi strumenti che… “liberano le mani”, permettiamo al bimbo di sentire il nostro calore e il nostro profumo, oltre prolungare il periodo di simbiosi (esogestazione);
BISOGNO DI PROTEZIONE:
- Fate attenzione agli stimoli troppo forti dall’ambiente esterno. È necessario non esporre il neonato, soprattutto in primi giorni di vita, a luci o a rumori troppo violenti. Il piccolo è stato abituato, per nove mesi nel ventre materno a percepire la realtà in modo ovattato e deve gradualmente prendere confidenza con la nuova condizione di “ricevitore”. Nelle prime settimane è consigliabile proteggere il bambino da suoni troppo forti (e in questa categoria possiamo comprendere allarmi, suonerie, voci troppo alte, musiche assordanti, televisione ad alto volume) e da luci dirette, utilizzando tendaggi e tessuti che facciano filtrare raggi attenuati, in particolare nei luoghi dove si allatta o dove si sta più spesso;
- Utilizzate le culle (fisse, dondolanti, basculanti, sospese o a terra), culle da affiancare al lettone, carrozzine o lettini (meglio se con riduttore). Quando il bambino si addormenta in un luogo diverso dalle braccia della mamma, incomincia ad occupare un posto. Ci sono tanti strumenti per rendere accogliente il giaciglio del neonato e per soddisfare questo bisogno ci sono tante le soluzioni per tutte le tasche. Ben vengano scelte ecologiche quali il passaggio da bimbo a bimbo di culle e lettini, a patto che i materiali siano integri e di buona qualità.
BISOGNO DI SICUREZZA:
- È necessario evitare di avere suppellettili, inutili e dannosi. Sono da evitare anche tutti gli oggetti che costituiscano un ricettacolo di polvere e siano complicati da pulire. Quindi, soprattutto nella culla, evitiamo di stipare giochi e peluche.
- La posizione corretta in cui lasciare il neonato è quella supina (a pancia in sù), riducendo i rischi della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). L’OMS raccomanda altre attenzioni per ridurre questo rischio: non fumare in casa, non coprire il piccolo troppo di notte, non avere una temperatura eccessivamente alta nei luoghi dove vive il piccolo, non usare materassi troppo soffici e cuscini, cercare di allattarlo al seno. Il cuscino, anche se la maggior parte dei kit lenzuoli culla sono dotati di federe che fanno pensare che sia necessario, è assolutamente inutile e dannoso. È meglio che il bambino dorma con la testa in asse rispetto al corpo. Eventualmente, si può inclinare il materasso sollevandolo leggermente dalla parte della testa con delle coperte sotto il materasso, assicurandosi che il neonato non scivoli sotto le coperte.
BISOGNO DI ACCUDIMENTO:
- Areare i locali di frequente e lavare i contenitori, in modo da non creare germi. I dettagli che il bambino potrà apprezzare sin dal primo giorno sono la giusta temperatura, umidità, i colori, i suoni e, naturalmente la presenza della mamma.
- Dove si mangia? Ovunque! Non esiste un “posto” designato: si può allattare in qualsiasi momento e in qualunque luogo. Nelle prime fasi sarà utile un posto comodo, una sedia, il divano, il letto o la poltrona, in modo che la mamma e il bambino siano più liberi possibili da impedimenti.
- Lavaggio e cambio, il fasciatoio e la vaschetta. Per il cambio del pannolino, si identifica spesso un luogo comodo nella casa, per la mamma e per il bambino, di solito camera da letto o bagno; utile individuare un angolo confortevole dove svolgere le attività quali il bagnetto e il massaggio.
BISOGNO DI COMUNICAZIONE:
- La casa è anche tua, te la presento. Non c’è benvenuto migliore che presentare il spazio di vita al nuovo “coinquilino”: fate fare un «giro turistico» degli spazi che condividerete al bebè. Con il tempo, imparerà a riconoscerli e a nominarli.
Arch. Lucia TerenzianiPer dubbi e curiosità scrivete a studio@luciaterenziani architetto.it.