I benefici della lettura ad alta voce sono innegabili e ormai abbastanza noti: non si limitano alla promozione dello sviluppo linguistico del bambino, ma anche delle sue capacità di ascolto, attenzione e concentrazione, che rivestono un ruolo sempre più importante man mano che cresce e si rapporta con il contesto esterno alla famiglia. Quello di cui si parla ancora poco, invece, è l’effetto positivo che può avere la lettura ad alta voce sul sonno dei bambini.
La lettura condivisa di un libro per bambini, infatti, può rappresentare un piacevole stare insieme, un momento speciale che può arricchire e rinforzare il legame genitore-bambino e, di conseguenza, favorire la separazione nel momento della nanna, in particolare di quella notturna, che costituisce la separazione più grande perché la notte è buia e può fare paura.
Per tale ragione può essere funzionale inserire la lettura ad alta voce nell’ambito del rituale della buonanotte, scegliendo quando e dove farlo in modo abbastanza regolare (seppure senza rigidità): ad esempio, prima o dopo il bagnetto, la pappa o altre attività inserite nella routine pre-nanna. In questo modo il bambino saprà quando aspettarselo, proverà piacere nel vedere confermate le proprie aspettative e si potrà preparare alla nanna in modo più sereno.
Un aspetto interessante della lettura serale è rappresentato dal fatto che, spesso, i bambini chiedono di rileggere lo stesso libro più e più volte, tanto che a noi genitori sembra di saperlo “a memoria” e di non poterne più.
Perché lo fanno?
Posso rispondere a questa domanda immaginando come lo farebbe un bimbo:
“Perché così stiamo bene insieme ancora una volta…”
oppure
“Perché ogni volta capisco qualcosa in più che mi sono perso….”
ma anche
“Perché rispetto alla settimana scorsa sono già cambiato”
(Ed è proprio vero, i bambini cambiano continuamente perché lo sviluppo nei primi anni è rapidissimo e a volte passano da una fase all’altra in modo improvviso!).
Un’altra ragione, non di minore importanza, è che il bambino con la rilettura può provare un’emozione nuova, ovvero il piacere dell’ascolto in assenza dell’ansia di non sapere come andrà a finire!
A tal proposito, riporto le parole di Rita Valentino Merletti, autrice del testo “Leggere ad alta voce”:
Certo che lo sapevo a memoria, infatti quello che volevo davvero non erano le parole della storia; volevo essere sicura, ma proprio assolutamente sicura, di risentire mia madre ridere di gusto nel rileggere per l’ennesima volta del litigio fra mastro Geppetto e mastro Ciliegia, volevo rivedere la sua espressione solenne quando leggeva della morte della Fata dai capelli turchini, volevo riprovare con lei la paura che sentiva Pinocchio quando,
stretto tra le mani del Pescatore verde,
rischiava di finire stretto in padella.
Nell’ambito delle mie consulenze sul sonno dei bambini mi è capitato più volte di sentirmi dire dai genitori che il loro bimbo chiedeva di rileggere sempre lo stesso libricino prima della nanna, quasi come se lo avesse scelto come oggetto transizionale, al posto del ciuccio o di un pupazzetto. In tal caso tale scelta è certamente da favorire, perché l’oggetto transizionale è semplicemente un oggetto materiale in grado di aiutare il bambino a passare dalla fusione con la figura materna al rapporto con altri oggetti reali e concreti del mondo esterno: per tale ragione, esso può costituire un valido strumento in grado di rassicurare il bambino e contribuire a farlo rilassare per lasciarsi andare al sonno.
Quindi a volte i bambini scelgono personalmente cosa farsi leggere, ma per la maggior parte spetta a noi genitori individuare cosa proporre loro man mano che crescono. È importante che impariamo ad orientarci leggendo le indicazioni che troviamo nei testi per scegliere libri e materiali adatti all’età e alle caratteristiche di ciascun bambino: ad esempio, dalla nascita fino ai tre-quattro mesi saranno meno attratti dalle figure e molto di più dai suoni, in particolare da quelli della voce umana, pertanto è utile scegliere libri con ninne nanne, rime, filastrocche e, in ogni caso, ritmi cadenzati in grado di mantenere viva la loro attenzione.
In generale, comunque, suggerisco di cercare libri che piacciono in primo luogo anche a noi, perché la lettura condivisa deve rappresentare un momento piacevole per entrambi: solo così riusciremo a trasmettere realmente il piacere della lettura ai nostri figli!
Biancamaria Acito
Psicologa perinatale, esperta del sonno