Non sempre andare a scuola è un momento sereno e gioioso. Capita ancora, abbastanza spesso, che un bambino mostri un malessere in classe, con le insegnanti o con i compagni. Quanti mal di pancia, vomiti e pianti mi è capitato di vedere alle 8.20, all’ingresso degli edifici scolastici…
Credo sia importante andare a fondo e capire cosa possa avere provocato tutte queste reazioni e prendere le decisioni che possano rendere piacevole e rilassante il percorso scolastico di ogni bambino. Non escludo che, di fronte ad un persistere un reale disagio, i genitori possano pensare alla possibilità di fargli cambiare scuola, ritengo però sia necessario considerare che ogni decisione che noi prendiamo è accompagnata da un messaggio educativo e non sempre la decisione, che appare come la più efficace, porta con sé un messaggio altrettanto efficace.
I problemi possono essere soprattutto di due tipi:
- “I miei compagni non mi piacciono e sto male con loro”. Di fronte a questa affermazione si dovrebbe verificare la portata della situazione a scuola e monitorarne l’evoluzione. Si tratta di aprire uno spazio di confronto con le insegnanti a cui portare le difficoltà, i vissuti, le interpretazioni, le situazioni che il bambino porta a casa. Può essere molto utile chiedere alle insegnanti la loro percezione della situazione, se hanno rilevato modifiche nei rapporti sociali all’interno della classe, da quanto tempo hanno verificato cambiamenti e se ci sono stati episodi preoccupanti. Approfondire con il bambino gli elementi che caratterizzano la situazione e che lo portano a viverla in termini di sofferenza.
- “La maestra ce l’ha con me”. L’atteggiamento più produttivo, di
fronte a una lamentela di questo tipo è mettere in campo una verifica il più possibile neutra. In primis è necessario un confronto con l’insegnante per valutare la “temperatura” del problema, nonché informarsi con gli altri genitori per sentire se qualche altro bambino ha o ha avuto un problema simile.
Il mio consiglio è quello di parlare con le insegnanti per capire se in classe o nella giornata scolastica si presentino altri momenti di reazione negativa ai compagni, alle attività, alle insegnanti, se si manifestino preoccupazioni per non essere all’altezza si risolvere difficoltà scolastiche e che, quindi, il bambino viva in ansia continua.
Importante è non fare nessuna “guerra agli insegnanti o ai compagni” è solo dannoso per tutti. Se viene a mancare la fiducia agli insegnanti o una sana socializzazione tra i bambini, quando gli ostacoli sono troppo grandi e i malesseri pure, il problema va affrontato con coraggio, cambiando la scuola, nella convinzione che un dolore temporaneo potrà garantire la serenità del piccolo studente (e della sua famiglia) nell’intero percorso scolastico. Non è certo questo un momento facile, non solo per il bambino, ma anche per tutta la famiglia, in quanto spesso vengono a mancare anche momenti di amicizia con altri bambini o compagni.
Si dovrebbe coinvolgere il bambino nella scelta, spiegarli che così come stanno le cose: egli sta male e fa fatica ad affrontare la giornata scolastica. Nessun cambiamento è traumatico di per sé, tutto dipende dall’azione di contenimento emotivo che il genitore svolge, dal modo in cui “colora” l’esperienza e, di conseguenza, dal modo in cui la presenta al figlio.
Un trasferimento può essere “colorato” di entusiasmo, curiosità per quello che succederà, apertura al possibile; oppure può assumere i toni della paura di non sapere cosa ci aspetta e del timore di non riuscire a farcela. Dipende da noi adulti fornire ai nostri figli la chiave di lettura della realtà per permettergli di viverla come un’occasione sempre nuova. Il cambio di classe può essere presentato come “poverino, ora dovrai rifare amicizia e perderai i legami che avevi costruito”, oppure come “che bello, così avrai dei nuovi amici!”.
E quando non troviamo le parole, possiamo sempre farci aiutare dalle fiabe, strumento utilissimo per elaborare, attraverso i simboli, le difficoltà che si incontrano tutti i giorni. Non è un caso se nella maggior parte delle favole il protagonista è un bambino che, per qualche motivo, si allontana da casa e deve affrontare una serie di peripezie per potervi tornare, trovando lungo il suo cammino non solo streghe e orchi, ma anche gli aiuti di fate buone… e tutti vissero felici e contenti!!!
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